Dibattito nazionale per una politica estera e di difesa comune dell’UE, Torino 9 novembre 2013

CENTRO STUDI SUL FEDERALISMO Sabato 9 novembre 2013, dalle ore 9 alle ore 14, presso il Foyer del Teatro Regio di Torino, la rappresentanza in Italia della Commissione europea ha organizzato il DIBATTITO NAZIONALE PER UNA POLITICA ESTERA E DI DIFESA COMUNE DELL’U.E., a “porte chiuse”, tra un centinaio di selezionati “esperti”.

Dopo i saluti di Piero FASSINO, Sindaco di Torino, Roberto PALEA, Presidente del Centro Studi sul Federalismo, ha svolto l’intervento introduttivo ricordando che l’Europa potrà parlare con una sola voce e costruire una difesa comune sole se verranno modificati profondamenti i Trattati europei, secondo i principi dell’integrazione differenziata, partendo dall’Eurozona.

Egli, inoltre, ha ricordato il ruolo importantissimo per la diffusione della democrazia e la stabilizzazione delle aree circostanti l’U.E., svolto dalla politica di allargamento dell’U.E. agli Stati dell’Europa dell’Est e dei Balcani.

Ha quindi proposto, come strumento di pacificazione e di sviluppo dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, una politica di Associazione attraverso la creazione di una Comunità Euromediterranea dell’Energia.

Infine egli ha messo in luce le possibilità estesissime già ora esistenti, a Trattati invariati, utilizzando lo strumento delle cooperazioni strutturate permanenti nel settore della difesa, tra un gruppo di Stati (che possono essere deliberate, a maggioranza, dal Consiglio europeo).

Sono seguite le Relazioni di:

– Marta DASSU’ (Vice Ministro per gli Affari esteri), la quale ha ribadito di non considerare né realistica né opportuna la proposta di unificazione federale nell’ambito dell’Eurozona ed ha sostenuto che, in questa fase, si devono ancora sviluppare gli argomenti a favore della difesa europea evidenziando ai Partners europei che la difesa va concepita più che come un risparmio istantaneo, come un investimento a lungo termine. In ogni caso non si devono tagliare i costi della difesa ma si deve qualificare la spesa militare europea in investimenti e in ricerca.

e di

– Sen. Roberta PINOTTI, sottosegretario alla Difesa, la quale ha ritenuto opportuna la sollecitazione ad avvalersi dell’istituto delle cooperazioni strutturate per realizzare sinergie nell’uniformizzazione degli armamenti e nello sviluppo delle nuove tecnologie.

E’ seguito un “workshop deliberativo” tra gli esperti in sala, sistemati attorno a 10 tavoli rotondi, coordinati da un giovane di Europe-direct il quale, al termine della breve discussione tra gli esperti ha trasmesso, informaticamente, su di un ampio schermo le considerazioni principali emerse attorno a tre temi:

– un’industria europea comune della difesa come volano per la crescita;

– le priorità nella politica estera di sicurezza dell’U.E.;

– il ruolo del parlamento europeo e dei parlamenti nazionali dopo Lisbona nella definizione della politica estera europea.

Le conclusioni del workshop sono state tratte da Antonio TAJANI, Vice Presidente della Commissione europea.

Il metodo utilizzato nella discussione non è parso efficace ed i risultati sono stati molto generici e di scarso interesse.

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